OBIETTIVI
Premessa
Prima di illustrare quali sono gli obiettivi di questa nuova squadra è necessaria una premessa. Gli atleti, perché così vanno intesi nel loro gesto sportivo, nella loro attività e più precisamente nelle loro competizioni, non si devono “battere” solo con gli “avversari” ma prima e in misura diversa tra loro devono affrontare una lotta contro il proprio handicap, che per alcuni pregiudica la capacità di attuare una compensazione fisiologica allo sforzo, dovuta alla mancanza di certi meccanismi che diamo per scontati in un atleta normale ma che sono compromessi nelle persone disabili.
Gli adattamenti indotti dal sistema nervoso centrale, quali l’innalzamento della frequenza cardiaca, la ventilazione polmonare, la concentrazione di zuccheri mutata nel sangue e la sudorazione sono meccanismi automatici in una persona sana, ma nel caso di una lesione midollare ne è compromessa la funzionalità. Solo grazie ad un allenamento accanito e costante in parte si compensa questo deficit.
Una delle motivazioni di chi pratica questo sport ovviamente è la soddisfazione personale, qualunque sia il risultato ottenuto, perché ben sappiamo che anche l’ultimo per arrivare in fondo ha dato il massimo delle sue possibilità. L'altra motivazione, altrettanto importante, è la presenza di noi disabili in mezzo ad atleti normali in occasione ad esempio di maratone. Presenza che è di monito ma anche d'incoraggiamento per tutti coloro che ci guardano, perchè siano più consapevoli di quanto è fragile ma anche forte la condizione di un essere umano nella salute o nella disabilità.
Chi siamo
In ordine alfabetico: Battistella Michele, Bignotti Dario, Bordignon Paolo, Bozzi Eldo, Brigo Roberto, Buffo Graziano, Cattai Mauro, Conti Andrea, Da Canal Ivano, Farinati Simone, Filocamo Stellario, Landoni Alex, Lavagnoli Andrea, Linfozzi Gianvito, Pellizzer Gabrielle, Perlato Marina, Pettinato Giorgio, Pini Martino, Sacchet Eros, Valenti Sara e Zecchinato Roberto.
Siamo 21 persone disabili che praticano ciclismo. Assieme al nostro Presidente Pier Giorgio Giambenini che condivide con noi la passione per la bicicletta abbiamo fondato una squadra e ci siamo costituiti in associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, ma con la motivazione di migliorare le nostre prestazioni sportive e promuovere questo sport.
Tutti noi siamo entusiasti di questo sport che ci permette di concretizzare un desiderio di libertà mai sperimentato con altri sport adatti a disabili. Anche chi ha subito lesioni gravi ed ha avuto compromesse importanti funzioni organiche, riesce ad andare in bicicletta con grande gioia e notevole soddisfazione.
Questa società ciclistica è l’unica nella provincia di Verona.
Obiettivi
Uno degli obiettivi più importanti della nostra squadra è di stimolare con il nostro entusiasmo persone disabili che vogliano avvicinarsi ad uno sport bello e senza barriere come il ciclismo è.
Da diversi anni stiamo dedicando tutto il nostro tempo libero a questa attività e ci siamo organizzati in una squadra perché vorremmo trovare un supporto tecnico ed economico per poter fare di più, sia nella preparazione che nella partecipazione alle gare.
E’ anche nostra intenzione coinvolgere altre persone disabili in questo che riteniamo lo sport d’elezione per chi non può più camminare. Considerando che in tutta la provincia di Verona ci sono centinaia di persone disabili e solo noi sette pratichiamo handbike in modo organizzato e continuo, vorremmo che il nostro entusiasmo contagiasse chi ci vede per le strade o sentisse parlare di noi.
Conclusione
Noi siamo convinti di poter far nascere anche a Verona non solo una squadra ciclistica ma un movimento di persone disabili che vogliono fare sport. Uno sport bellissimo che con gli opportuni adattamenti alle biciclette è realmente accessibile a tutti, che non ha nessuna preclusione, che si pratica all’aperto su tutte le strade normali e sulle piste ciclabili ove presenti e tanto sospirate anche nella nostra provincia.
Nostro convincimento è anche che chi partecipa a gare ed arriva ultimo merita lo stesso premio di chi arriva primo, perché sicuramente l’impegno che ha messo e il sacrificio che ne consegue sono gli stessi se non forse maggiori.