L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Venerdì 27 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 7
Andrea, la
promessa dell’atletica che finì
su una carrozzella
Andrea
Conti ha 39 anni appena compiuti e da 20 vive su una sedia a rotelle. È
paraplegico, cioè ha le gambe e in parte le braccia paralizzate. Una sera
del luglio del 1988, quando aveva 18 anni ed era appassionato di atletica
leggera (militava con ottimi risultati nella Paf Alitrans, la squadra in cui
correva Gelindo Bordin tanto per intenderci), uscito di casa in motorino per
andare ai campi sportivi del suo paese, Cerro, venne investito da
un’automobile che arrivava dalla direzione opposta e che invase la sua
corsia.
In quel momento andò
in frantumi il suo sogno di fare dell’atletica la sua professione, ma si
distrussero anche tanti altri sogni di un ragazzo di 18 anni che nelle gambe
aveva le ali. Ma da quell’incubo Andrea è uscito con un’energia nuova per
un’esistenza completa mente trasformata. Ascoltando Andrea che si racconta
davanti al pubblico della Gran Guardia viene da pensare che lì è anche nato
qualche cosa: una forza, una determinazione, un coraggio senza retorica che
saranno stati certo connaturati nel dna di Andrea, ma che l’incidente ha
costretto a sfoderare nel modo più totale.
«Quando perdi tutto,
impari a mettere a frutto quello che ti resta», ha raccontato Andrea. «Non è
facile ricominciare, ma con quel poco che avevo ho cercato di trovare di
nuovo un senso alla vita: io posso dire che si può ricominciare sempre, a me
era rimasta la voce e così ho iniziato a frequentare una scuola di canto e a
fare animazione nei luoghi dove c’erano altre persone in difficoltà, come
nelle case di riposo per anziani. Nel ’93 ho vinto il premio della bontà e
nel ’95 è arrivato anche il sogno dell’amore: mi sono sposato e con mia
moglie siamo riusciti a coronare il sogno di avere un figlio. Nel 2002 è
nata Veronica, la mia bambina. Nel 2007 ho ripreso a fare sport, handbike, e
mi sono classificato terzo ai campionati del mondo a Milano. Oggi lavoro
all’Informatore agrario, scrivo poesie e canzoni, ho una famiglia».
Ai giovani che
rischiano la vita sulle strade, sconsideratamente, senza pensare alle
conseguenze Andrea dice: «Basta poco per evitare dei guai enormi, basta
rispettare le regole della strada per salvarsi la vita».A.G.