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Sabato 14 aprile 2012 – PROVINCIA – Pagina 34
PEDEMONTE. Si disputa il Trofeo Tommasi
 
Atleti disabili in classe
un esempio per i giovani
 
Gli handbikers hanno raccontato agli studenti come si può ripartire dopo un grave incidente
Il 17° Trofeo Tommasi di handbike, che si disputa stamattina a Pedemonte, fa propri i temi della prevenzione contro gli incidenti e dell´informazione. «Un´occasione per la scuola», l´ha definito il provveditore Giovanni Pontara, alla presentazione a Villa Quaranta. «La capacità di questi atleti disabili di porsi davanti agli studenti come testimoni di una ripartenza umana dopo l´incidente, è straordinaria. Si crea un´atmosfera di dialogo che si trasforma in occasione per pensare. La loro testimonianza è la lezione più efficace».
Insomma: non solo handbike, ma una comune «missione» di informazione ed educazione alla responsabilità dei giovani. «E´ così», ha spiegato il professor Giuseppe Degani, «che dalle tante testimonianze e dalle centinaia di riflessioni, poesie, disegni arrivate alla giuria dopo gli incontri nelle scuole è nato il libro “I like? handbike". Durante gli otto appuntamenti negli istituti della Valpolicella e alle medie di Ronco abbiamo incontrato oltre 1.500 ragazzi. Da loro sono arrivati 500 lavori nati dal cuore. Il libretto che abbiamo costruito in questa occasione sarà distribuito alle scuole in 6mila copie. Qui il messaggio che i ragazzi hanno ricevuto, e cioè che si può ripartire anche dopo un incidente, diventa vivo e vissuto».
Di queste «esperienze di contatto» ha parlato Andrea Conti, atleta disabile e ambasciatore nelle scuole con Marina Perlato, Gianvito Linfozzi e gli altri handbikers del Gsc Giambenini che organizza la gara.
Questa la «mission» del Trofeo Tommasi che viene organizzato ogni anno per ricordare un ragazzo di 23 anni scomparso a causa di un incidente stradale: creare consapevolezza nei giovani, a tutti livelli.L.C.
 

In ricordo di «Macio» a Pedemonte

 
Il trofeo Massimo Tommasi, nel ricordo di «Macio» è handbike, scuola, cultura. Lancia messaggi, commuove, stimola, fa capire che «se non smetterai mai di credere, ci sarà sempre qualcuno che crederà in te», come scrive Eleonora Mezzadrelli della 2A della media di Negrar in un suo disegno. È una dei 500 alunni, tra gli oltre mille coinvolti negli incontri nelle scuole promossi dal Gsc Giambenini, coordinati da Giuseppe Degani e che hanno prodotto disegni, poesie, pensieri sull´handbike dopo essere stati a contatto con Marina Perlato, Andrea Conti, Gianvito Linfozzi, Dario Bignatti, Paolo Bordignon, Roberto Brigo, Graziano Buffo, Ivano Da Canal, Gianni Garbin, Andrea Lavagnoli, Omar Rizzato, Eros Sacchet, Roberto Zecchinato. Sono con Alex Zanardi, Fabrizio Macchi e Fabio Triboli gli atleti del gruppo che «da nove anni regalano un´esperienza indimenticabile». Sono parole di Piergiorgio Giambenini, l´uomo che per primo ha creduto in questa disciplina e che, con la sua azione, ha contribuito ad abbattere muri, diffidenze, contrarietà. «Ai ragazzi delle scuole», riferisce, «ho detto che sono fortunati ad incontrare persone speciali come questi atleti».
Il trofeo Tommasi celebra la 17esima edizione (partenza stamane alle 10 per tutte le categorie su un percorso di un chilometro da ripetersi 15 volte) e, voltandosi alle spalle, si capisce quanto sia cresciuto negli anni. «L´inizio», ricorda Giambenini, «è stato difficile. Ora ci sono persone che ci chiedono di organizzare corse di handbike. Ed è bello che il 29 luglio, al mattino, ci sia a Verona la tappa del Giro d´Italia di handbike e stimolante l´obiettivo di portare in Arena, nel 2013, la tappa conclusiva del Giro d´Italia handbike».R.P.


 

 

 

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