PEDEMONTE. Si disputa il Trofeo Tommasi
Gli handbikers hanno raccontato agli studenti
come si può ripartire dopo un grave incidente
Il 17° Trofeo Tommasi di handbike,
che si disputa stamattina a Pedemonte, fa propri
i temi della prevenzione contro gli incidenti e
dell´informazione. «Un´occasione per la scuola»,
l´ha definito il provveditore Giovanni Pontara,
alla presentazione a Villa Quaranta. «La
capacità di questi atleti disabili di porsi
davanti agli studenti come testimoni di una
ripartenza umana dopo l´incidente, è
straordinaria. Si crea un´atmosfera di dialogo
che si trasforma in occasione per pensare. La
loro testimonianza è la lezione più efficace».
Insomma: non solo handbike, ma una comune
«missione» di informazione ed educazione alla
responsabilità dei giovani. «E´ così», ha
spiegato il professor Giuseppe Degani, «che
dalle tante testimonianze e dalle centinaia di
riflessioni, poesie, disegni arrivate alla
giuria dopo gli incontri nelle scuole è nato il
libro “I like? handbike". Durante gli otto
appuntamenti negli istituti della Valpolicella e
alle medie di Ronco abbiamo incontrato oltre
1.500 ragazzi. Da loro sono arrivati 500 lavori
nati dal cuore. Il libretto che abbiamo
costruito in questa occasione sarà distribuito
alle scuole in 6mila copie. Qui il messaggio che
i ragazzi hanno ricevuto, e cioè che si può
ripartire anche dopo un incidente, diventa vivo
e vissuto».
Di queste «esperienze di contatto» ha parlato
Andrea Conti, atleta disabile e ambasciatore
nelle scuole con Marina Perlato, Gianvito
Linfozzi e gli altri handbikers del Gsc
Giambenini che organizza la gara.
Questa la «mission» del Trofeo Tommasi che viene
organizzato ogni anno per ricordare un ragazzo
di 23 anni scomparso a causa di un incidente
stradale: creare consapevolezza nei giovani, a
tutti livelli.L.C.
In ricordo di «Macio» a Pedemonte
Il trofeo Massimo Tommasi,
nel ricordo di «Macio» è handbike, scuola,
cultura. Lancia messaggi, commuove, stimola,
fa capire che «se non smetterai mai di
credere, ci sarà sempre qualcuno che crederà
in te», come scrive Eleonora Mezzadrelli
della 2A della media di Negrar in un suo
disegno. È una dei 500 alunni, tra gli oltre
mille coinvolti negli incontri nelle scuole
promossi dal Gsc Giambenini, coordinati da
Giuseppe Degani e che hanno prodotto
disegni, poesie, pensieri sull´handbike dopo
essere stati a contatto con Marina Perlato,
Andrea Conti, Gianvito Linfozzi, Dario
Bignatti, Paolo Bordignon, Roberto Brigo,
Graziano Buffo, Ivano Da Canal, Gianni
Garbin, Andrea Lavagnoli, Omar Rizzato, Eros
Sacchet, Roberto Zecchinato. Sono con Alex
Zanardi, Fabrizio Macchi e Fabio Triboli gli
atleti del gruppo che «da nove anni regalano
un´esperienza indimenticabile». Sono parole
di Piergiorgio Giambenini, l´uomo che per
primo ha creduto in questa disciplina e che,
con la sua azione, ha contribuito ad
abbattere muri, diffidenze, contrarietà. «Ai
ragazzi delle scuole», riferisce, «ho detto
che sono fortunati ad incontrare persone
speciali come questi atleti».
Il trofeo Tommasi celebra la 17esima
edizione (partenza stamane alle 10 per tutte
le categorie su un percorso di un chilometro
da ripetersi 15 volte) e, voltandosi alle
spalle, si capisce quanto sia cresciuto
negli anni. «L´inizio», ricorda Giambenini,
«è stato difficile. Ora ci sono persone che
ci chiedono di organizzare corse di handbike.
Ed è bello che il 29 luglio, al mattino, ci
sia a Verona la tappa del Giro d´Italia di
handbike e stimolante l´obiettivo di portare
in Arena, nel 2013, la tappa conclusiva del
Giro d´Italia handbike».R.P.