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PEDEMONTE. Atteso
anche Alex Zanardi
Trofeo Tommasi
con i campioni
dell'handbike
Al via
stamattina la 16a edizione con l'olimpionica Porcellato
Parte
stamattina alle 10, il 16° Trofeo Massimo Tommasi, la gara
nazionale di handbike su strada per diversamente abili. «Sui 15
giri del circuito», ha spiegato Piergiorgio Giambenini,
presidente della omonima società sportiva che organizza la gara,
«si confronteranno settanta atleti da tutta Italia. Saranno
presenti Paolo Cecchetto, vincitore della scorsa edizione e ha
dato la sua disponibilità anche Alex Zanardi. Tra le
protagoniste femminili Francesca Porcellato, l'olimpionica di
Vancouver, medaglia d'argento sui 5 Km ai recenti campionati del
mondo invernali disputati in Siberia». Alla tradizionale
presentazione a Villa Quaranta di Ospedaletto, introdotta da
Pietro Mirabella, si sono dati appuntamento politici, sportivi
ed esponenti del volontariato sociale richiamati da Ezio e
Luciana Tommasi, i promotori del trofeo in ricordo del figlio
Massimo, scomparso in un incidente stradale all'età di 23 anni.
Proprio a questo tema della prevenzione degli incidenti e della
sicurezza è legata l'attività del Gsc Giambenini, cui si
associano l'Unità di prevenzione del Sert di Bussolengo, le
scuole e la Polizia stradale di Verona. In preparazione del
trofeo, il gruppo formato da Giuseppe Degani, Claudio Guardini,
Marina Perlato, Andrea Conti, Roberto Zecchinato, Gianni Garbin,
Graziano Buffo e Gianvito Linfozzi ha incontrato numerose scuole
della Valpolicella e della città.
«Quello che questi atleti disabili hanno saputo trasmettere ai
ragazzi», ha commentato il provveditore agli studi di Verona
Giovanni Pontara, «è stato un messaggio di forza, una sfida nel
progetto per il futuro. Parole che nessuno ha saputo utilizzare
in maniera così efficace». «Lo confermano», ha sottolineato il
prof. Giuseppe Degani, «i lavori scritti dei ragazzi per il
concorso Impressioni ed osservazioni sull'handbike che saranno
premiati dopo la corsa. Circa trecento tra elaborati e disegni
che dimostrano la capacità di coinvolgimento e di testimonianza
di atleti che hanno superato difficoltà gravissime e sono
tornati a vivere grazie allo sport. Una ragazza nella sua poesia
ha scritto “la vita è bella”: la lezione più profonda che
scaturisce dal Trofeo Tommasi». L.C.